Il motto della nave più bella del mondo, racchiude una grande lezione, applicabile non solo nel campo della marina, ma anche nella vita di ognuno di noi.
Nel 2013 a Lisbona, città portuale, ero insieme ad un amico e collega, il quale ritirava un premio per gli ottimi risultati ottenuti dal gruppo di consulenti finanziari che aveva il piacere di coordinare.
Il suo percorso personale è legato in modo indissolubile al mare: ha avuto esperienze importanti nella Marina Militare e vive tuttora in una città marittima.
Nel ritirare quel meritato premio, citò la sua esperienza formativa a bordo della Amerigo Vespucci, riprendendo il motto della nave, che campeggia sul ponte: “Non chi comincia, ma quel che persevera”.
A tutti capita di trovarsi nella condizione in cui ci sono delle frasi, che per il contesto, per il momento che si sta vivendo, per come ti arrivano dirette, ti rimangono addosso: quella frase me la sono ritrovata attaccata alla pelle, ma non posso dire di averla fatta diventare una guida, il mio motto, perché vorrebbe dire negare gli errori, gli sbagli, i ripensamenti, le pigrizie, le inerzie che ho avuto e che ognuno di noi poco o tanto ha nel suo percorso di vita.
Mi è rimasto il monito e anche se non sono stato forse così capace di adottarlo per me, ne ho certamente applicato la lezione, per condividerla nella mia attività di consulente finanziario.
La Lezione dell’Amerigo Vespucci
Questa nave rappresenta un’eccezionalità unica al mondo.
Varata nel 1931 (90 anni e non sentirli), lunga 101 metri, 24 vele, oltre 34 km di cime.
Questo veliero è la massima espressione dell’alta formazione per ogni cadetto della Marina Italiana.
E parlare di alta formazione su un veliero di 90 anni può sembrare un contrasto, pensando a quanta tecnologia e strumentazione venga utilizzata oggi per navigare.
In una intervista al Capitano di qualche mese fa, proprio riguardo alla ricorrenza del varo, è stata posta una domanda di questo tipo. Perché addestrarsi su un veliero, quando poi l’attività verrà svolta su navi completamente differenti?
La risposta è illuminante:
La tradizione e la cultura marinaresca che ogni cadetto interiorizza nell’addestramento diventa un bagaglio di esperienza. È l’antica arte dell’andare per mare. Come si è fatto sin dal 1931, si determina la posizione della nave osservando il sole e le stelle con sestante o attraverso i rilevamenti ottici di punti cospicui sulla costa. Il continuo confronto tra tradizione e innovazione consente ai futuri ufficiali di acquisire consapevolezza e sicurezza.
Il Motto di Leonardo da Vinci
Sul ponte è ben visibile l’incisione “Non chi comincia, ma quel che persevera”.
L’aforisma è attribuito a Leonardo da Vinci e si dice sia una sua risposta al ben più famoso “Chi ben comincia è a metà dell’opera”.
Indipendentemente dalle sue origini, questa frase come molti aforismi, nella sua semplicità nasconde una grande profondità. E può essere applicabile sia nella vita personale che in quella lavorativa.
Perché trova posto sull’Amerigo Vespucci? Per sottolineare che non è soltanto importante cominciare un’esperienza, ma è di fondamentale importanza perseverare con costanza e tenacia, per portare a termine i propri obiettivi. Quel motto, in bella vista sul ponte, dà motivazione agli allievi per impegnarsi nel loro percorso.
Cosa c’è prima degli Obiettivi
Diventa facile creare un parallelismo con la nostra attività nell’ambito della consulenza finanziaria.
Il mare e soprattutto il concetto di navigazione, sono una metafora molto utilizzata nel marketing finanziario per sottolineare ai clienti quanto sia importante tenere la barra dritta anche nei momenti di tempesta, avendo sempre cura di navigare con razionalità e fermezza in ogni condizione, per raggiungere il porto o la meta prefissata (i propri obiettivi finanziari).
Ma partire dagli obiettivi (che già è tanta roba) ci porta a dimenticare un tassello fondamentale.
L’Amerigo Vespucci non è solo espressione di tenacia e impegno per ottenere risultati. È ancor prima di tutto, nella sua bellezza a vele spiegate, una concentrazione di valori.
Gli Obiettivi per essere perseguiti con costanza, con concentrazione, con motivazione, devono essere ancorati (usiamo un termine marinaresco) ai nostri valori.
Non è un concetto così astratto come potrebbe sembrare, tutt’altro. Ogni decisione che prendiamo si misura con i nostri valori, che sono la mappa su cui ci orientiamo nel nostro agire. Ci permettono di definire chi e cosa riteniamo importante. La riprova di quanto siano fondamentali per noi, sta proprio nelle scelte che a volte dobbiamo compiere per necessità, per forza di cose (può capitare di trovarsi in situazioni dove la strada da prendere non è quella che vorremmo): sono decisioni obbligate e proprio perché non pienamente in linea con i nostri valori, sono le più fastidiose e difficili da portare avanti.
Avere coerenza tra i nostri valori e le nostre scelte, rende tutto incredibilmente più semplice, perché in questo caso la direzione è chiara, non c’è confusione, gli obiettivi emergono in modo netto e spontaneo come la naturale espressione appunto dei nostri valori guida.
In questo contesto perseverare per raggiungere gli obiettivi non sarà affatto una fatica, ma uno stimolo continuo, un allenamento entusiasmante, una lezione di vita, come quella che nel tempo porta il cadetto a diventare un ufficiale, acquisendo quella consapevolezza e sicurezza che lo aiuteranno in ogni navigazione.
I valori sono la nostra bussola, ci permettono di tracciare la rotta.
Nel rapporto tra consulente finanziario e cliente, non c’è gerarchia di ruoli, la collaborazione, l’unità d’intenti è fondamentale.
Spesso sprechiamo tempo ed energie a cercare di raggiungere obiettivi che non sono realmente così importanti per noi, perché ce lo chiede il contesto lavorativo e sociale in cui viviamo. E sono quelli che perdiamo di vista, che fatichiamo a portare avanti, che alla lunga abbandoniamo.
Il mio diario di bordo è pieno di obiettivi non raggiunti, non lo nego.
Erano in linea con i miei valori? Erano importanti per me? O forse lo erano per gli altri?
Queste sono le domande che mi pongo e che cerco di focalizzare nell’attività quotidiana.
Così come l’Amerigo Vespucci, bellissima a vele spiegate, il nostro meglio emerge quando prendiamo il vento che fa gonfiare le nostre vele.
L’equipaggio e i cadetti, quando partono per la campagna di addestramento, che dura diversi mesi, sanno che vivranno un’esperienza che li segnerà per la vita e che li porterà a confrontarsi con il mare e le sue leggi, ma soprattutto con se stessi.
Quali sono i valori che guidano le tue scelte?
Confrontiamoci per definire i veri obiettivi per i quali ti vuoi impegnare.
Io ci sono per vivere insieme questa esperienza.
Contattami per una consulenza gratuita e personalizzata.
Non chi comincia, ma quel che persevera.