Arte, Sport, Intrattenimento, Artisti e Celebrità, sono ormai immersi nel lancio e commercializzazione dei propri Non Fungible Tokens.
Il Milan, fresco vincitore dello scudetto 2021/2022 ha da poche settimane lanciato il suo primo NFT. Iniziativa ripresa immediatamente dalla Gazzetta dello Sport per celebrare la vittoria del campionato, con una collezione dedicata, in vendita sul web.
Per quanto stiano entrando prepotentemente nella quotidianità di molti settori, in tanti ancora si chiedono cosa siano realmente gli NFT. E il termine “reale” è proprio il filo sospeso su cui camminare per comprenderli.
Cosa sono gli NFT e come funzionano
La sigla vuol dire Non Fungible Tokens, traducibile come gettoni non replicabili. Se per il “non fungibile” possiamo desumere che siamo nel campo dell’immateriale, vediamo di capire cosa sono i token.
Si tratta di certificati di autenticità che rendono ciò cui sono applicati, cioè contenuti digitali intangibili, qualcosa di unico. Questi certificati vengono creati tramite la tecnologia Blockchain, cioè una struttura di dati (una catena di blocchi) che si basa sulla condivisione e l’immutabilità. In sostanza è un registro digitale all’interno del quale vi sono dei record registrati a blocchi collegati in ordine cronologico, in cui una crittografia garantisce l’integrità del sistema. Questa struttura tutela l’impossibilità di effettuare delle modifiche, delle manipolazioni nel tempo, dimostrandosi pertanto una alternativa affidabile alle banche dati centralizzate.
Restiamo ancora sulla blockchain. La tecnologia in origine era usata per “rilasciare” (minare) criptovalute. Le sue caratteristiche ne hanno presto allargato il campo di applicazione: autenticazione di contratti, tracciamento di una filiera, vendita di beni legati alla proprietà intellettuale, pagamenti digitali, custodia di dati nel settore privato e nelle Pubbliche Amministrazioni e un vario elenco di attività in espansione inerenti la proprietà digitale.
Ed il mondo dell’arte? Grazie alla blockchain si possono certificare le opere d’arte digitali e la loro commercializzazione. Questa tecnologia permette di risolvere un complesso problema legato alla certificazione che attesti l’originalità di un elaborato artistico in digitale, che proprio perché su supporto accessibile, potrebbe essere replicato infinite volte o modificato. Per fare un esempio: un quadro su tela è firmato dall’autore, che con questo gesto dona unicità all’opera e gli conferisce valore. Ma se abbiamo un file rappresentativo di un disegno, costituito da pixel, come possiamo “proteggere e certificare” la sua unicità ed immutabilità? Ed ecco che in relazione a questa tematica si sta sempre più affermando la cosiddetta NFT Art e la NFT Crypto art.
A cosa serve comprare NFT?
Identificato cosa sono gli NFT, ossia dei certificati di autenticità, la domanda successiva che viene naturale porsi è a cosa serve comprare NFT?
Be’, la risposta più diretta la possono dare gli appassionati d’arte, che sempre più frequentemente effettuano investimenti in questo settore tramite questa nuova metodologia. I collezionisti possono acquistare direttamente la certificazione legata, in indissolubile correlazione, a un NFT, ma non l’opera stessa e, in tal modo, rivendicare il proprio diritto acquisito su quell’elaborato digitale per mezzo di uno strumento definito smart contract. Lo smart contract, a sua volta, altro non è che un protocollo informatico che, all’occorrenza, verifica con immediatezza il contratto con cui si è in possesso dell’NFT in questione. Insomma, è come comprare il valore di un’opera variabile nel tempo, cosa che rende questi “asset” assimilabili ad altre tipologie di investimento.
Cosa valutare quando si compra un NFT?
Stiamo parlando di opere che possono avere valori particolarmente variabili in funzioni di svariati fattori. Quindi prima ancora di avvicinarsi a tale settore, è bene informarsi accuratamente.
Indicativamente vanno considerati alcuni aspetti fondamentali: il primo è la cosiddetta ownership history, cioè l’autorità del creatore dell’opera che può essere consolidata sul mercato oppure classificarsi come emergente, quindi anche in questo caso, pur nel mondo virtuale, c’è un tema “reputazionale” da considerare. Poi la rarità, legata a caratteristiche intrinseche che rendono un’opera digitale più rara di altre e pertanto di maggior valore. L’utilità o evoluzione della stessa, applicabile a ciò che è digitale, ma non prettamente statico (ad esempio un’opera che per sua natura evolve nel tempo) e la liquidabilità, cioè la facilità con cui un NFT può essere ceduto e pertanto convertito in valuta corrente.
NFT esempi
Alcuni esempi di NFT sono quelli che riproducono immagini personalizzate e avatar esclusivi da utilizzare all’interno di videogiochi nel Metaverso. Anche il social network Twitter ha dato la possibilità di usare questi token personalizzati come immagine del profilo.
Senza ombra di dubbio, l’esempio di NFT più famoso in assoluto è quello di CryptoPunk, che apparentemente raffigura degli avatar senza alcun significato. Tuttavia, il CryptoPunk #5822 è stato venduto per ben 8.000 ETH, con un controvalore di circa 23.700.000 USD al momento della vendita. L’intero progetto ha registrato oltre 2,61 miliardi di dollari in scambi nel corso del tempo, diventando uno degli esempi di NFT più famosi al mondo.
Anche il progetto BoredApeYachtClub ha raggiunto cifre da record, con il suo Bored Ape #2087 venduto per oltre 2.000.000 di usd.
Oltre agli esempi di NFT citati sopra, è bene citare anche alcuni dei più famosi in assoluto:
All Time High in the City
Beeple – Crossroad
Right-click and Save As Guy
Beeple – Everydays: The First 5000 Days
E qui alcuni dei progetti NFT italiani più apprezzati:
Restore Asimov– Catelloo
Robotica – Giuseppe lo Schiavo
Le star dello sport e le celebrità della musica e del cinema alimentano l’attenzione verso il mondo delle NFT. Anche le Maison della moda stanno investendo cifre importanti. Per quanto i personaggi famosi abbiano l’effetto di catturare l’attenzione del grande pubblico sul tema NFT, non stanno guidando il mercato, semmai cercano di cavalcarne l’onda.
NFT, Metaverso, Criptovalute: dove stiamo andando
Per un numero sempre crescente di persone, acquistare NFT è diventata una pratica abbastanza comune ed il crypto metaverso pare in espansione: c’è un legame che parte dalla blockchain e lega come anelli di una catena i macrotemi delle Criptovalute, del Metaverso e degli NFT.
L’esperienza di condivisione di un contesto (Metaverso), di modalità di acquisto (Criptovalute) e di scelta d’investimento (NFT) si sviluppa totalmente in una realtà immersiva, ma appunto non-tangibile, che oggi può essere interamente compiuta senza interazione fisica “reale” con altri soggetti. Questa evoluzione di modello esperienziale deve anche porci degli interrogativi sociali, educativi, etici. Ci si muove all’interno di una infrastruttura informatica che dà una parvenza di socialità, di un ambiente che può sembrare in assenza di pericoli (nel Metaverso non rischiamo di essere rapinati per strada o investiti, o almeno, se capita non riporteremo danni fisici), ma è necessario porsi alcune domande sul confine sottile e invisibile dell’intangibilità, dove abbiamo la possibilità di applicare una innovazione che porta benefici a molti settori, senza cadere nel paradosso di snaturare il nostro vivere quotidiano.
Queste poche righe sono un “primo passo” di avvicinamento verso un tema di cui è difficile identificare i confini, perché ha potenzialità di applicazioni infinite. Ti interessa approfondirlo? Contattami.