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La tua vita digitale? Impara a gestirla

Matteo Spairani, consulente finanziario

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Nell’era digitale scegliere a chi lasciare il proprio Cloud e quali sono le informazioni da preservare diventa una scelta fondamentale.

Quanto valore abbiamo sul telefono, sul tablet e sul pc?

L’altro giorno mentre il mio telefono si impallava per un aggiornamento e mi dava qualche problema di ricezione, ho pensato per qualche secondo a quanto sarebbe traumatico che d’improvviso si rompesse, smettesse di funzionare o se lo dovessi perdere.

Mail, foto, documenti, messaggi WhatsApp, iscrizioni varie, i contenuti delle nostre vite stanno sempre più rapidamente convergendo su device digitali. Se d’improvviso non ne avessi più accesso, o se i miei familiari non ne disponessero qualora io fossi impossibilitato (o peggio), cosa succederebbe a questi contenuti?

Il tema è molto ampio ed il diritto come si dice in questi casi, è dinamico, ossia si sta orientando e muovendo secondo le casistiche che via via emergono. 

Alcune brevi riflessioni vanno fatte

 

Il nostro patrimonio digitale può essere molto vario: alcune voci hanno un valore affettivo, come foto di momenti particolari, ricordi, ricorrenze, oppure scritti, mail, messaggi di testo o vocali.

Altre voci possono esprimere valori tangibili, di natura economica diretta, o di rilevanza per accedere ad account che contengono asset di tale rilevanza (chiavi di accesso, token digitali e molto altro).

Patrimonio digitale personale

Nell’essere così talmente esposti digitalmente, è normale dimenticarci qualche iscrizione, qualche account oppure avere sparsi un po’ qua e un po’ là documenti che possono avere una certa rilevanza per noi o per i nostri familiari qualora a loro dovesse toccare l’impresa di mappare e recuperare il nostro patrimonio digitale.

Prima ancora di parlare di eredità digitale, dove la miscela di privacy, cyber-sicurezza, diritto internazionale rende tutto molto delicato, è opportuno, come ogni tanto capita nella vita, compiere un’azione tanto semplice quanto efficace: fare ordine!

È buona cosa inventariare la propria vita digitale: a pensarci è un lavoraccio, chi utilizza molto il web ha iscrizioni su vari siti perché acquista online (anche siti dove si è acquistato sporadicamente), è registrato a newsletter, ha cloud attivi con più gestori, account con asset digitali, criptovalute, oppure fotografie professionali, articoli, testi, materiale che potrebbe essere pubblicato, disegni, programmi, progetti, e così via fino ad arrivare ai conti correnti online.

Fare ordine, dividere, distinguere ciò che è importante da ciò che non lo è, ciò che va preservato da ciò che va cancellato (ora o eventualmente dopo la morte) e ciò che merita per motivi economici o affettivi di essere trasmesso appunto dopo la morte.

Selezionare la propria eredità digitale

Non voglio citarle qui direttamente, ma ci sono società specializzate che possono semplificare molto questo processo, attraverso delle vere e proprie piattaforme di ricerca della nostra presenza sul web e successiva catalogazione della posizione.

E per cancellare o trasmettere la mia eredità digitale?

Se le successioni tradizionali richiedono sempre una mappatura e un approfondimento per impostare al meglio le corrette strategie mentre si è ancora in vita, anche le successioni digitali richiedono pianificazione.

Come detto, il primo passo è mappare e suddividere per valore affettivo ed economico.

Ci sarà sicuramente qualcosa che non si vuole trasmettere e pertanto dovrà essere cancellato (diritto all’oblio): diari personali, corrispondenza web, account, insomma, tutto il materiale informatico che al cessare della nostra vita riteniamo non ci sia necessità o utilità che venga trasmesso.

Ci saranno invece dei valori, degli asset che hanno una rilevanza ed eventualmente le Istruzioni per accedere e recuperare tali valori.

Il Mandato Post Mortem Exequendum

Questo mandato, attualmente, si configura come lo strumento giuridico più indicato per trasmettere il proprio patrimonio digitale al momento della morte.

Prevede due figure: il mandante ossia colui che conferisce l’incarico e il mandatario, che accettato tale incarico, avrà il compito di eseguire un’attività propriamente fiduciaria al decesso del mandante. 

Il contratto è fortemente consigliato che sia redatto in forma scritta.

Tra gli incarichi che il mandante potrà conferire al mandatario, vi sono:

  • la cancellazione dei profili dai social network e dei dati trattati dalle società
  • la possibilità di richiedere le credenziali di accesso alle risorse online dei fornitori di servizi
  • la cancellazione parziale o totale di dati presso società, così come la cancellazione a determinati servizi
  • consegnare a soggetti specifici, indicati dal mandante, materiale e beni digitali su supporti fisici o virtuali (mail, foto, video, chat, conversazioni e così via).

La combinazione Mandato Post Mortem Exequendum + Testamento

La scelta più completa e dalla maggior efficacia, per trasmettere beni digitali aventi valore patrimoniale, è certamente la combinazione mandato + testamento.

Il solo mandato non può permettere la gestione di valori patrimoniali, sempre di successione stiamo parlando e pertanto la normativa è ben chiara.

Combinazione tra mandato e testamento

Con il mandato potremo gestire, trasferire, cancellare beni digitali quali le foto, i filmati, i video, corrispondenza mail, scritti personali, diari online, conversazioni.

Attraverso il testamento potremo gestire il trasferimento di marchi, disegni suscettibili di brevetto, opere letterarie, progetti professionali così come le foto scattate da un fotografo professionista, opere dell’ingegno umano che hanno una rilevanza economica, criptovalute, token contenenti asset economici/digitali.

Per questi beni, il mandato da solo non basta, salvo che il passaggio della proprietà dello stesso (attribuzione patrimoniale) non si sia già perfezionata mentre il mandante era in vita o appunto il testamento ne confermi il passaggio.

I benefici di una scelta di questo tipo sono evidenti:

  • cancelliamo ciò che non vogliamo sia trasmesso dopo la nostra morte o comunque resti incagliato in qualche angolo del web
  • trasferiamo in sicurezza i contenuti che vogliamo effettivamente trasmettere
  • eliminiamo pubblicità e iscrizioni inutili
  • riduciamo il rischio di possibili conflitti familiari su temi legati al patrimonio digitale
  • decidiamo anticipatamente la gestione dei nostri profili social, cancellandoli o trasformandoli in profili commemorativi.

Come scritto all’inizio, la normativa è dinamica, i Paesi si stanno muovendo soprattutto sulle sollecitazioni che vengono poste dal settore privato, che porta all’attenzione dei media i casi che via via vengono sollevati.

È un tema che è ancora poco sentito, ma non può più essere ignorato.

Se viviamo un’epoca digitale, fatta di rapporti più virtuali che fisici, dobbiamo avere la consapevolezza e gli strumenti per gestire il nostro patrimonio digitale al meglio in questo contesto.

Aiuto di un consulente patrimoniale per la pianificazione successoria

Organizzare il proprio passaggio generazionale è un percorso che richiede analisi, visione, competenza. L’eredità digitale è un tema che merita di essere inserito nella propria pianificazione successoria. Con il supporto del proprio consulente patrimoniale, le complessità di un mondo digitale (che ci appare di facile e immediato accesso e utilizzo, ma le cui dinamiche spesso non conosciamo), possono trovare la corretta soluzione.

Vuoi parlarmi della tua eredità digitale? Contattami per una consulenza gratuita e personalizzata.

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