Molto spesso si ignora il principale asset finanziario a nostra disposizione: il capitale umano
Cosa si intende per capitale umano
Quando parliamo di capitale umano facciamo riferimento all’insieme di capacità, conoscenze e abilità personali e professionali acquisite nel tempo da un individuo, finalizzate al raggiungimento di obiettivi sociali ed economici.
In poche parole, il capitale umano non è altro che la “ricchezza” (che inizia a generarsi nell’età della formazione) che un individuo genera in età lavorativa. Più si investe nello studio e ci si forma a livello professionale ed umano, più si cresce, più si rilasciano competenze e capacità nel contesto lavorativo e sociale, più si genera ricchezza e valore.
Questo incremento di ricchezza è fortemente correlato al livello di formazione a cui si attinge sia scolastica che personale e quindi “esperienziale”, unita alla capacità di costruirsi una posizione in ambito lavorativo. L’aumento di questo valore è direttamente proporzionale all’aumento del capitale umano.
Per aumentare il capitale umano – e quindi la propria ricchezza personale e professionale – si devono sostenere costi monetari tangibili e non monetari intangibili (impegno, sacrificio, dedizione, rinunce e perseveranza).
Come si evolve il capitale umano
Come mostrato nello schema, nella fase di gioventù – quella in cui si sta ancora costruendo il proprio capitale umano – il consumo appare più alto rispetto al reddito poiché non si ricopre ancora una posizione lavorativa consolidata e stabile, non si ha possibilità di grande risparmio e, di conseguenza, si genera una porzione di debito che si andrà a ripianare nella fase successiva del ciclo di vita.
Nella fase lavorativa la possibilità di risparmio è nettamente maggiore rispetto alla fase precedente proprio perché si utilizza la ricchezza – non monetaria, ma professionale – acquisita e la si mette in pratica per migliorare costantemente la propria condizione lavorativa, riuscendo a sanare non solo i debiti della fase di gioventù, ma anche accumulare stock di risparmio per quella successiva, la fase di pensionamento.
In quest’ultima fase, quella di pensionamento per l’appunto, si avvicina il momento in cui il capitale accumulato – non monetario nella fase di gioventù e monetario nella fase lavorativa – servirà per altre esigenze e tipicamente verrà rilasciato o trasmesso alle generazioni successive.
Fin qui tutto semplice, ma qual è il vero scopo di questa analisi?
Relazione tra capitale umano e finanza
L’approccio al mondo degli investimenti deve essere usato come un mezzo per realizzare i nostri bisogni e le nostre esigenze.
Facendo riferimento allo schema precedente, un capitale che si trasformerà in rendita in età pensionabile dovrà percorrere queste vie:
- Lavoro
- Risparmio
- Investimento
Dunque, investire un capitale è ciò che permetterà a una persona di raggiungere e di godere della fase di pensionamento senza particolari privazioni. Tramite la costruzione del capitale umano si potrà sempre puntare a migliorare la propria condizione professionale, aumentare le entrate, risparmiare e investire sempre più risorse.
Ma come fare a programmare e ad investire nel mercato finanziario partendo da zero? Il mio consiglio è di affidarsi ad una figura preparata e competente in materia: il consulente finanziario.
Il capitale umano, risorsa inestimabile tramite cui tracciare la traiettoria di vita
Il mondo della consulenza finanziaria è indubbiamente fatto di statistiche, analisi, numeri. Ma è anche un mondo fatto di persone con le loro aspettative. Il consulente finanziario lavora per pianificare obiettivi e strategie partendo da un “capitale”, ma non solo monetario.
Un consulente finanziario può aiutare il Cliente a tracciare la traiettoria di costruzione del proprio capitale umano, attraverso il quale passa la crescita personale e professionale, la capacità di incidere nel contesto in cui si relaziona, la possibilità di costruire un proprio percorso familiare, un progetto professionale e di saper nel tempo rilasciare questo capitale come “dono”, lascito di competenze e di patrimonio.
Il processo di consulenza non deve essere solo personalizzato, ma deve essere costante, trovare una continuità nel tempo che vada nella direzione di incremento del capitale umano. È un lavoro di costruzione di un rapporto fiduciario, dove si miscelano le competenze tecnico-specialistiche tipiche dell’attività del consulente finanziario con la sensibilità personale di porsi come risorsa in supporto alla crescita a tutto tondo della persona.
Vuoi iniziare a definire la tua traiettoria di crescita? Contattami per una consulenza gratuita.