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Il percorso di analisi patrimoniale: costruzione strategia patrimoniale

Matteo Spairani, consulente finanziario

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Arrivati a questo punto il Cliente, accompagnato dal Consulente Patrimoniale, ha percorso tappa dopo tappa, la strada che porta alla costruzione di una Strategia Patrimoniale.

In particolar modo, da una parte il consulente avrà a disposizione tutti i dati preziosi e utili al fine di rilevare i rischi, le opportunità e gli obiettivi patrimoniali del cliente.  Dall’altra, quest’ultimo, dagli incontri e dai colloqui con il proprio consulente, avrà avuto modo di percepire l’importanza e la necessità della consulenza patrimoniale.

La consulenza patrimoniale non è mai un percorso “esclusivo” dove con questo termine intendiamo il voler accentrare su un’unica figura professionale la strutturazione delle strategie patrimoniali, ma semmai “inclusivo” delle competenze e capacità che differenti professionisti possono mettere a fattor comune per costruire ed ottimizzare una solida strategia per il Cliente.

Proprio per la sua unicità, ogni Cliente è diverso per patrimonio, famiglia, professionalità, età, esperienze e specifiche volontà, il che rende assolutamente impossibile una predisposizione standardizzata di strategie patrimoniali corrette.

A mero titolo di elenco, assolutamente non esaustivo, possiamo elencare alcuni degli strumenti che possono essere utilizzati, anche in modalità combinata, per disegnare la strategia di protezione personalizzata per il Cliente.

Risk management

Protezione dai rischi

Prendendo a riferimento il tema dei rischi, trattato nel precedente articolo, la gestione degli effetti di un evento avverso che ci può colpire, in alcuni casi può essere trasferita da noi ad una Impresa di Assicurazione. Ecco che in ottica di protezione occorre sempre verificare se il Cliente dispone delle più idonee coperture assicurative: responsabilità civile e danni causati da familiari a terzi, sono l’abc di una copertura generale.

Sempre guardando ai rischi personali, occorre sempre più considerare il tema della Longevità, che richiede analisi approfondite nel nucleo familiare, sia per quanto riguarda il passaggio del patrimonio, spostato sempre più in là nel tempo, fino a considerare il salto di una generazione, sia per quanto attiene alla capacità di prendere costantemente decisioni in condizioni psicofisiche ottimali. Quando per un familiare si prospettano difficoltà nella gestione ordinaria di determinate scelte, anche a causa dell’età avanzata, può essere presa in esame la figura dell’Amministratore di Sostegno: in questo modo il Soggetto non viene privato totalmente della sua autonomia, ma affiancato e tutelato in relazione a singoli atti per i quali si ritenga necessario fornirgli un supporto. Addirittura potrebbe essere preventivamente identificata la persona che potrà fungere in futuro da Amministratore di Sostegno, da parte del soggetto che sarà direttamente interessato dal provvedimento.

Eredità figli

Trust e gestione dei beni

Nell’ambito della gestione dei beni, in ottica di protezione (indiretta) e soprattutto di riservatezza verso terzi soggetti, trova il suo spazio l’Intestazione Fiduciaria.  Questa particolare intestazione consente di mantenere un livello di discrezione sulla propria consistenza patrimoniale. A volte esporre in modo diretto il trasferimento di patrimoni al coniuge o ai figli, in relazione alla loro età o posizione personale e professionale, può risultare controproducente: l’utilizzo della Fiduciaria permette di fruire di una maggiore riservatezza nelle operazioni.

Il Trust è uno strumento che nel tempo ha sempre più intercettato le molteplici esigenze di programmazione patrimoniale e generazionale, in virtù della sua ineguagliabile flessibilità nel modellarsi attorno al progetto patrimoniale. Permette di coprire varie necessità patrimoniali, come appunto protezione da rischi imprenditoriali, tutela di soggetti deboli o trasferimento generazionale pianificato. Il patrimonio viene trasferito ad un terzo soggetto, detto Trustee, che avrà il compito di gestirlo ed amministrarlo secondo le istruzioni del soggetto costituente il Trust, sempre in favore dei beneficiari del Trust medesimo. Questo strumento ha trovato inoltre una ulteriore dimensione: la “Legge sul dopo di noi” lo ha previsto come veicolo centrale di tutela per soggetti affetti da gravi disabilità, riconoscendo ai trasferimenti effettuati con il suo utilizzo, la completa esenzione fiscale.

Tornando al nucleo centrale, ossia la famiglia come entità da tutelare, dobbiamo avere ben presente che a seconda di come è regolata l’unione tra i 2 partner, potremo adottare determinate scelte di tipo patrimoniale, in ragione dei diritti che sono riconosciuti o meno alla coppia.

Accordo tra i coniugi

Nel caso in cui si fosse conviventi, occorre avere bene a mente che questo status implica alcune insidie patrimoniali. La rottura del rapporto, non prevedendo particolari formalità, lascia fondamentalmente scoperto il soggetto più debole all’interno della coppia. Il contratto di convivenza permette di determinare patrimonialmente, previo accordo consensuale, le dinamiche all’interno della coppia.

Lo status di coniugi (includiamo anche le unioni civili) comporta l’acquisizione di diritti e doveri che possono incidere sugli aspetti patrimoniali della famiglia. Al momento dell’unione, la coppia determina il proprio regime patrimoniale, optando per la comunione o la separazione de beni. Tale valutazione è già stata affrontata in precedenti articoli, pertanto non è consigliabile a prescindere una scelta patrimoniale rispetto ad un’altra. La separazione dei beni potrebbe rivelarsi sconsigliabile alla parte più debole del rapporto, che si vedrebbe esclusa dalla comproprietà di beni materiali acquistati dal proprio partner in costanza di rapporto. In anni precedenti si è anche abusato di questo regime: l’esempio classico è l’Imprenditore che per tutelarsi da rischi di aggressioni patrimoniali di eventuali creditori, trasferisce una parte cospicua del proprio patrimonio al coniuge in separazione dei beni, rischiando comunque di perderlo in caso di rottura del rapporto coniugale.

Partendo sempre dal nucleo familiare, in ottica di protezione immobiliare, è possibile considerare il Fondo Patrimoniale oppure l’Atto di Destinazione. La differenza tra i 2 sta proprio nella genesi.

Fondo patrimoniale

Fondo patrimoniale, atto di destinazione e donazione

L’utilizzo del Fondo Patrimoniale, rappresenta un’opportunità (attenzione a non cadere nell’abuso) per tutelare gli interessi della famiglia. Si tratta di uno strumento di segregazione volto a isolare parte del patrimonio per dedicarlo alla tutela della famiglia. I beni che vi confluiscono possono essere aggrediti solo per debiti contratti per bisogni della famiglia stessa. Viene consigliato in presenza di figli minori e per tutelare l’abitazione della famiglia. Il punto centrale è rappresentato dal fatto che per la costituzione dello stesso è necessaria l’esistenza di un matrimonio, la cui rottura diventa anche causa di scioglimento del Fondo Patrimoniale (attenzione all’età dei figli, in quanto se minori, permane il vincolo sui beni anche in caso di scioglimento del matrimonio).

L’Atto di Destinazione è l’alternativa naturale al Fondo Patrimoniale e può essere molto utile anche in ottica di tutela di persone con disabilità. Anche se il perimetro di beni vincolabili è ristretto (immobili, mobili registrati e valori di credito nominativi, come per il Fondo Patrimoniale), non necessita del vincolo matrimoniale per la sua sussistenza. Ecco perché, in un contesto povero di tutele come quello delle convivenze, può tornare particolarmente utile.

La Donazione, a cui nei decenni si è ricorso abbondantemente, va valutata sia in ottica di protezione che di passaggio successorio. Anticipare gli effetti di una futura successione, ricorrendo ad una donazione, consente di alleggerire il patrimonio, ma il progetto donativo va studiato con estrema attenzione. Il rischio può essere quello di arricchire chi non è ancora pronto o poco adatto a gestire certe consistenze patrimoniali (ad esempio figlio troppo giovani o ancora troppo facilmente influenzabili) e potrebbe essere comunque oggetti di future liti tra gli Eredi.

Nel prossimo e conclusivo articolo, affronteremo il tema della strategia successoria. Se sei curioso di approfondire l’argomento con un consulente finanziario, non esitare a contattarmi.

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