Per questa domanda non esiste un’unica risposta, nemmeno un decalogo, una ricetta, un manuale d’istruzioni. E forse per questo quesito sarebbe interessante ricevere il parere di chi, il rapporto professionale, lo vive nel ruolo di Cliente.
La consulenza finanziaria
Il nostro – quello della consulenza finanziaria – è un settore ancora fortemente autoreferenziale: ci piace parlare “di noi professionisti del risparmio”, tra noi, nelle conference, durante gli eventi di settore, con figure legate all’industria del risparmio stesso. Soltanto da poco tempo, grazie anche ai social, a nuove leve formative, ed a uno svecchiamento (ancora molto parziale) della categoria, il settore si è maggiormente aperto da un punto di vista comunicativo.
La consulenza finanziaria è dunque un’attività che si basa sulla valutazione delle esigenze del cliente e sulla capacità di assisterlo professionalmente nella gestione del patrimonio e nelle strategie di allocazione degli investimenti, al fine di raggiungere predeterminati obiettivi.
Come deve essere il mio consulente finanziario di fiducia?
Tornando alla domanda iniziale, in attesa che ogni cliente tracci il suo profilo ideale di consulente finanziario, cerchiamo di trovare da diverse angolazioni degli elementi utili.
- Esperienza
In questo settore l’Esperienza può davvero fare la differenza in certi momenti: ma questa non può essere una discriminante, perché ci sono molti professionisti giovani, con tanta voglia di far bene il loro lavoro, propositivi e molto attenti alle esigenze del cliente. Quindi bene avere l’esperienza, ma non trascuriamo la voglia, l’entusiasmo, l’energia di chi ha iniziato da poco ed ha grande attenzione per ogni nuovo cliente, proprio perché è nella fase dove la spinta verso la crescita professionale è predominante.
- Atteggiamento
Anche la poca esperienza può essere supportata dall’Atteggiamento: “il mio consulente, deve avere il corretto atteggiamento”. Va bene, ma qual è “l’atteggiamento corretto”? Perché i clienti (investitori, risparmiatori o, più semplicemente nella loro complessità, Persone) non sono tutti uguali e quindi non possiamo identificare un unico “atteggiamento pilota” per il professionista che stiamo valutando di scegliere.
- Conoscenza
Ma nel nostro scegliere, che consulente finanziario stiamo cercando? Che contributo gli vogliamo chiedere? Chi deve essere per noi? Una risorsa per reperire informazioni? Un coach? Un partner? Un esecutore delle mie disposizioni? Un decisore a cui delego le scelte che io non so o non voglio prendere? Un amico con cui confidarmi? Uno Yes Man che deve gratificarmi per i miei risultati?
Cambiamo ancora le domande, proviamo altri percorsi…
Non è soltanto “quale consulente finanziario voglio”, ma forse potrei soffermarmi su “me stesso”: sono un investitore esperto, sono un eterno indeciso, sono un diffidente per natura (o lo sono diventato per i casi della vita), sono un metodico, sono un preciso, o sono un grande affarista? Insomma, restando sempre nel perimetro delle tematiche finanziarie, oltre a “quale Consulente sto cercando”, dovrei anche chiedermi se ho una corretta visione di me stesso.
E ancora, quali sono i miei progetti? Quali obiettivi sono realmente importanti per me? Per chi o per cosa ho delineato questa visione d’insieme? È realizzabile e sostenibile nel tempo? È veramente ciò che voglio o che ritengo mi sarà utile? Attenzione a questa domanda, non sempre le due cose vanno nella stessa direzione.
Sono tanti interrogativi, che se letti d’un fiato, hanno l’effetto di una valanga che ti travolge.
Kant scriveva che prima ancora di valutare se una risposta è esatta, occorre valutare se la domanda è corretta.
Questo per dirti che se non lo fai tu, se non sei tu ad avere una chiara cornice di chi sei e di cosa vuoi, allora ti è utile un consulente finanziario che ti aiuti a formulare domande con questo livello di qualità (che ti porteranno a cercare risposte di adeguato livello), a fare chiarezza, a mettere ordine, a programmare, a partire con uno o più progetti, a monitorarne l’avanzamento e, se opportuno, correggerne la traiettoria.
Difficile? E da quando la vita è semplice? Ma pianificando si può rendere il viaggio piacevole, meno ansioso, più ordinato, maggiormente preparato alla casella degli “Imprevisti”, che prima o poi tocca a tutti, anche più di una volta.
Quindi, quanto ti è utile un consulente? Dipende. E dipende dalla misura in cui vuoi coinvolgerlo nella costruzione di un Progetto. Al tuo consulente finanziario di fiducia puoi aprire il tuo mondo, permettergli di entrare e ricevere in cambio Ascolto, Attenzione, Condivisione.
È la miglior risposta che può darti per ripagare la Fiducia che hai riposto nei suoi confronti. Più è messo nelle condizioni di poter lavorare al meglio, maggiore è il potenziale che può essere sviluppato in questo percorso, diventando così una Risorsa Strategica di supporto ai tuoi progetti.
Occorre prendersi il giusto tempo per rispondere alle domande qui sopra, capire a che punto ti trovi e cosa vuoi davvero per te e per le persone importanti della tua vita. Da lì, passiamo poi a chi ti aiuta in questo viaggio.
Per tracciare un sintetico profilo in chiusura, a mio parere personale, credo che un consulente finanziario debba possedere tutte le qualità citate in queste righe (e non solo) ed essere una miscela di solidità e flessibilità. Solido nella preparazione, nelle competenze, nell’etica del lavoro. Flessibile nel capire la persona che ha davanti e il suo universo, nello stile comunicativo, nella ricerca di una strada condivisa, nella costruzione e nel mantenimento di un rapporto fiduciario di lungo termine.
Sapersi “modellare” per tirare fuori il meglio della Persona che si ha di fronte.
Henry Ford diceva mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme un progresso, lavorare insieme un successo.
Se in questa frase riesci a calarti con il tuo consulente finanziario, allora hai trovato quello giusto che fa per te.
Costruiamo ora un nuovo inizio. Insieme.
Contattami per una consulenza gratuita e personalizzata.