Cosa si intende con un testamento che allunga la vita? In che modo redigere un testamento può allungare la vita di una persona? Vediamolo insieme.
I più giovani probabilmente non ne avranno nemmeno sentito parlare, ma lo spot (famosissimo) lo possono tranquillamente trovare su YouTube.
Nel 1993 il prigioniero Massimo Lopez, condannato alla fucilazione in un fortino della legione straniera, come ultimo desiderio chiede “potrei fare una telefonata?”
Be’, quella telefonata non avrà mai fine, perché il condannato ha un sacco di cose da raccontare al suo amico Mario dall’altra parte del telefono, per la disperazione del comandante del plotone di esecuzione.
Ed il motto “una telefonata allunga la vita” diventerà un tormentone di uso comune nel linguaggio degli italiani.
Il committente dello spot al tempo era la compagnia telefonica nazionale, la storica SIP (che diventerà poi Telecom Italia e Tim). Ma questi erano altri tempi, quelli dei gettoni telefonici, poi divenuti tessere con credito precaricato, da utilizzare nelle cabine pubbliche.
Ma cosa c’azzecca tutto questo con il Testamento?
Un Testamento allunga la vita e non è solo una questione di superstizione o scaramanzia. Lo capiremo tra poco.
I casi concreti affrontati negli anni, mi dimostrano che anche le persone più previdenti, attente e lungimiranti, tendono a trascurare un aspetto importante della loro esistenza, peraltro decisamente rilevante: la loro successione.
Se anche accadrà tra molti anni, è certo che questo momento arriverà. E proprio perché prevedibile, sarebbe davvero imperdonabile arrivarci impreparati, con potenziali ripercussioni negative sui nostri cari.
Una successione “non preparata” potrebbe avere l’effetto disastroso di disperdere il patrimonio di famiglia, costruito lungo un’intera vita, se non addirittura da più generazioni.
Situazioni fiscali svantaggiose potrebbero incidere pesantemente sul patrimonio rientrante in successione.
Peggio ancora potrebbe essere l’ipotesi, peraltro frequente, che la divisione dei beni “disposta per legge”, non essendoci nostre precise istruzioni testamentarie, possa innescare contrasti, litigi e cause legali tra gli eredi. Sempre per esperienza, non è necessario che il patrimonio da dividere sia ingente per generare fratture insanabili nelle famiglie: anche porzioni di immobili o piccoli appezzamenti di terreni, per questioni affettive, di principio, di rivalsa o di ripicca tra parenti, sono spesso causa scatenante di contenziosi.
Nuovi Modelli di Famiglia
Ci sono poi tematiche più legate ai percorsi affettivi lungo la vita di un individuo, che portano a contesti familiari “allargati di fatto” e che meritano di essere attentamente analizzati con il supporto del proprio consulente patrimoniale.
Se escludiamo il 2020, anno di chiusure forzate, che ha inciso considerevolmente anche sulle cerimonie, negli ultimi 5 anni secondo l’ISTAT, mediamente si sono celebrati 190.000 matrimoni all’anno (migliaio più, migliaio meno). Di questi, circa 150.000 sono primi matrimoni, ossia unioni tra persone che non avevano mai contratto in precedenza un vincolo coniugale. E di riflesso circa 40.000 matrimoni sono contratti da persone che erano già state legate in precedenza in una unione che si è sciolta (per divorzio o per vedovanza).
L’istituto dell’unione civile, entrato in vigore nel 2016 (legge Cirinnà), si è stabilizzato negli ultimi anni attorno ad una media di circa 2.500 unioni all’anno.
Per nuovi nuclei che si creano, ogni anno si registrano mediamente 98.000 separazioni e 90.000 divorzi.
La semplificazione dei percorsi e dei tempi per separarsi e divorziare, trova effettivamente riscontro nella sua adozione: circa 1/3 dei procedimenti si sviluppa fuori dai Tribunali, ricorrendo appunto alle semplificazioni normative.
E delle separazioni che si avviano, negli anni successivi meno della metà si conclude con il divorzio (solo una piccolissima quota vede una riconciliazione). Ricordiamoci che la separazione è una condizione di “sospensiva” della coppia e che non intacca i diritti successori tra i coniugi, che in questo status particolare, tali rimangono.
In questo contesto di “instabilità dei legami affettivi” si innesca la complessità di capire come gestire nuovi modelli familiari, tipicamente allargati, dove spesso il compagno o la compagna, piuttosto che il coniuge, hanno figli propri, avuti da precedenti relazioni.
3 Obiettivi Fondamentali
Queste situazioni sono numerose e tutte diverse tra loro, ma con aspetti in comune:
- Persone care da tutelare e che per l’ordinamento italiano potrebbero non essere così “in sicurezza”.
- Patrimoni, beni e valori da difendere e trasferire in modo ordinato.
- Liti tra gli eredi da evitare per non incorrere nella distruzione di rapporti familiari e di valori patrimoniali.
Su questo ultimo punto pensiamo anche a quanto può essere dannoso un passaggio successorio non pianificato da un Imprenditore che lascia l’Azienda ai suoi eredi. Non entrano in gioco solo questioni meramente economiche. Un’Azienda è anche un capitale fatto di persone che vi lavorano al suo interno, le quali hanno a loro volta famiglie da mantenere. E spesso nei piccoli comuni italiani, queste realtà aziendali sono risorse fondamentali anche per il territorio locale, generando un volano economico e sociale per la comunità.
La distruzione di un’azienda per una successione “non gestita” è un evento molto più comune di quanto si possa pensare, soprattutto quando l’azienda è lo specchio della famiglia.
E quindi che fare?
Be’, se ci pensano i nostri eredi a redigere la nostra dichiarazione di successione, vuol dire che è già tardi e che noi non abbiamo più altro da fare per tutelare i loro interessi.
Confrontarsi con un Consulente Patrimoniale può permetterci di fare un salto di consapevolezza.
Il professionista (o il team di professionisti) a cui ci rivolgeremo, raccoglierà una serie di informazioni che gli forniremo, effettuerà una analisi preliminare, ci aiuterà a mappare meticolosamente il patrimonio, ascolterà le nostre esigenze di tutela dei rapporti tra i nostri familiari ed insieme si arriverà a definire una serie di strategie da adottare attraverso l’utilizzo di strumenti giuridici.
Ma perché un Testamento allunga la vita? Mettiamoci in gioco
Non siamo ancora convinti di affidarci ad un consulente patrimoniale?
Bene, facciamo un giochino semplice, magari scatta la scintilla… prendiamo carta e penna, ci mettiamo tranquilli in una stanza di casa nostra, da soli e senza distrazioni. E proviamo per finta, ma seriamente, a scrivere oggi il nostro testamento, pensando ai nostri affetti, ai nostri beni, agli immobili, alle cose di valore che possediamo, ai mutui ed ai finanziamenti che sono in corso, ai conti correnti, agli investimenti che abbiamo.
Aggiungo anche l’identità digitale come le foto su cloud, i nostri video salvati sui dispositivi informatici, i wallet, il conto di PayPal, le cripto, ecc.
Tutti questi beni dove sono? Chi li gestisce? Sono intestati solo a noi? A chi vogliamo che arrivino? Chi se ne dovrà occupare dopo di noi?
Proviamo per scherzo, ma non troppo, a mettere in ordine tutte queste informazioni e scriverle sul nostro testamento. Credo che dopo 15 minuti ci verrà in mente che abbiamo un sacco di cose da fare (tra cui chiamare un consulente patrimoniale) e da mettere a posto, tanto che quel testamento ci avrà allungato la vita.
Vuoi arrivare a creare le strategie patrimoniali più corrette per gli obiettivi di tutela dei tuoi cari e dei tuoi beni? Contattami per una consulenza personalizzata e gratuita.